La marea dal 1867

Le prime osservazioni

San Giovanni EvangelistaNella storia delle osservazioni delle maree della città di Venezia possiamo ben dire esista un discrimine tra il lungo periodo nel quale queste erano raccontate da osservatori e cronisti più o meno interessati ai fenomeni della natura, ed in particolare a quelli di una certa intensità, e quello delle osservazioni eseguite con rigoroso metodo scientifico. E questo lo possiamo indicare con certezza nell’anno 1872. A onor del vero alcuni studiosi indicano nel 1867 la data da cui iniziano le osservazioni. Scrive infatti Livio Dorigo, nel capitolo dedicato alle maree eccezionali registrate a Venezia Punta Salute nel Vol. I dei Rapporti Preliminari della Commissione di studio dei provvedimenti per la conservazione e difesa della laguna e della città di Venezia edito nel 1961 dall’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, "? si sono riportati nel presente fascicolo al prospetto I, i dati relativi a tutte le alte maree superiori a m 1.10 sul l.m.m.; verificatesi dal 1867 al 1960", e ancora A. Giordani Soika nel suo Venezia e il problema delle acque alte, edito a Venezia nel 1976, "1867, l’acqua arriva a 153 cm. Con questa alta marea eccezionale si entra nell’epoca delle osservazioni regolari in quanto da questa data tutte le acque alte sono regolarmente registrate dal Magistrato alle Acque". In realtà dal 1867 al 1872 possiamo verificare un solo dato (i 153 cm citati da Giordani Soika) che comunque è impreciso laddove indica nel Magistrato alle Acque l’istituto preposto alla raccolta dei dati poiché questo era stato abolito nel 1866, anno dell’unità d’Italia. Abbiamo visto quanto il problema "acqua alta" esistesse anche nella Venezia antica. Il secolo XIX, per la città, è un secolo di transizione durante il quale si alternano le dominazioni francese e austriaca. Il Magistrato alle Acque, organo istituito nel 1501dal Consiglio dei Dieci " tres honorabiles nobiles nostri cum titulo Sapientum super acquis " per mantenere i delicati equilibri della laguna e dei fiumi, fu soppresso nel 1808 dal governo francese per essere ripristinato più tardi dagli Austriaci e quindi soppresso dal governo italiano nel 1866.

Il Reale Istituto di Scienze, Lettere e Arti

Pescheria di RialtoMa allora qual è l’origine delle indagini sulle maree a Venezia? Nel 1797, presentato con progetto di legge da Napoleone Bonaparte al Direttorio esecutivo della Cisalpina, prendeva forma l’idea di un istituto dedicato alle scienze e alle lettere. Divenuto in seguito il "Reale Istituto di Scienze, Lettere e Arti", dal 1838, imperatore Ferdinando I d’Austria, trovò sedi stabili a Milano e Venezia. Nel 1871, proprio grazie all’iniziativa dell’Ing. Tomaso Mati, venne realizzato il primo mareografo per il controllo delle maree a Venezia, presso il Palazzo Loredan in Campo Santo Stefano, ove aveva trovato sede il prestigioso Istituto. Il mareografo dell’Istituto Veneto di Scienze Lettere e Arti funzionò regolarmente fino al 1908. In quell’anno l’Istituto fece donazione all’Ufficio Idrografico di Venezia, ricostituito assieme al Regio Magistrato alle Acque nell’anno precedente, di tutta la propria strumentazione di indagine. In questo periodo due altre stazioni di indagine erano state costruite a Venezia: nel 1888 all’Arsenale, ad opera dell’Istituto Geografico Militare su richiesta dell’Amministrazione Comunale veneziana e nel 1906, ad opera dello stesso Istituto, in Bacino San Marco, Punta della Salute lato Canal Grande, in seguito, dal 1923, spostata sul lato del Canale della Giudecca. Dal 1908 l’Ufficio Idrografico di Venezia, che tra i vari compiti ebbe quello dello studio degli estuari, delle lagune e dei litorali adiacenti, organizzò una rete di stazioni per la raccolta dei dati necessari allo studio dei fenomeni di marea dell’Adriatico. Da questo momento e fino al 1966 furono raccolti e organizzati inizialmente solo i dati relativi alle escursioni di marea, dal 1914 anche quelli relativi alla pressione barometrica e alla direzione e velocità del vento, necessari per iniziare a formulare le previsioni.

Acqua alta: un modo di dire che spesso genera confusione

Il 1966 fu l’anno dell’alluvione; il 4 novembre l’acqua crebbe fino a misure tali che non si ricordavano a memoria d’uomo. Il termine "acqua alta" , usato per indicare il fenomeno per cui Venezia viene allagata periodicamente dall’acqua del mare Adriatico, ha un alto impatto sull’opinione pubblica ma va necessariamente ricondotto nei suoi termini più precisi. Ricordiamo innanzitutto che il livello della marea viene misurato tenendo conto di un piano convenzionale detto "Livello del Medio Mare" (l.m.m.) al disopra, o al di sotto, del quale avremo maree di + o ? centimetri sul l.m.m. Dopo il 1966 il "Comitato per Venezia" aveva classificato le maree veneziane in tre categorie: 1. Livelli marini di debole altezza: non superiori a cm. 89 sul l.m.m.; 2. Livelli marini di media altezza: compresi tra 90 cm e 119 cm sul l.m.m.; 3. Livelli marini eccezionali: superiori a cm. 120 sul l.m.m. Da alcuni anni queste definizioni sono state riviste e oggi le acque alte sono classificate nel modo seguente:

< -90 cm bassa marea eccezionale
< -50 cm mare al di sotto dei valori normali
> -50 cm e < +80 cm marea normale
> +80 cm e < +109 cm marea sostenuta
> +110 cm < +139 cm marea molto sostenuta
> +140 cm alta marea eccezionale

Venezia è un insieme di isole la cui altezza, sul livello del medio mare, varia notevolmente da luogo a luogo. Le zone più basse si trovano a circa +80 cm sul l.m.m. (solo un’area limitata davanti alla basilica di San Marco è a +74 cm), quelle più alte a +170 cm sul l.m.m. Nel disegno vediamo dunque le percentuali di territorio della città soggette ad essere allagate ai diversi livelli di marea.
E’ possibile, consultando il sito di INSULA S.p.A alla pagina gisportal.insula.it , avere un dettaglio delle zone della città allagate ai diversi livelli di marea.

Dal 1923 al 1966 la città ha visto 30 eventi di marea compresi tra +110 cm e +120 cm sul l.m.m., interessando cioè un territorio pari al 35% c. della città. 16 eventi sono stati uguali o superiori a +120 cm, allagando cioè quasi il 69 % della città. Tra questi ultimi gli eventi del 1966, +194 cm, che hanno allagato il 100% del suolo cittadino. Ma se questi fenomeni erano piuttosto rari nei primi anni del secolo, si nota, dagli anni cinquanta, un aumento della frequenza dei livelli di marea più alti. Il 1966 e gli anni seguenti confermano questa tendenza. Quali le cause di questo fenomeno? Due grafici evidenziano:
· che tra gli anni cinquanta e sessanta vi è stato un sostanziale aumento del livello del medio mare; guarda il grafico
· che i fenomeni di marea sono aumentati di intensità in modo minimo; guarda il grafico

Un fattore importante, a questo proposito, sono i dati che emergono da un?indagine sui fenomeni di subsidenza del suolo e di eustatismo del Mare Adriatico che evidenziano una perdita totale di quota altimetrica della città di Venezia di +23 cm, come da tabella, che hanno fatto aumentare la frequenza delle maree medio-alte.