Intervento del Presidente della Biennale di Venezia, Davide Croff

Presentiamo oggi la 64. Mostra Internazionale d?Arte Cinematografica di Venezia, a 75 anni dalla sua nascita, in un momento in cui il Cinema è tornato positivamente al centro del dibattito – culturale e politico – del nostro Paese.

Importanti interventi legislativi sono in discussione e attuazione. Cineasti, intellettuali e giornalisti stanno dando vita sui media a riflessioni e richiami di grande tensione etica sull?intreccio fra cinema, cultura e società.

La Biennale si sente pertanto più che mai consapevole e responsabile dell?importanza che la Mostra di Venezia riveste nel ?sistema cinema? in Italia e nel mondo, soprattutto per il suo ruolo storico di ricerca e promozione del nuovo.

E nel percorso di quattro anni fin qui effettuato con Marco Müller Direttore della Mostra, la Fondazione che presiedo si è sempre adoperata in modo costante e coerente, per dare risposte forti ad attese così elevate.

Tre concetti ci hanno guidato fin dall?inizio: rispetto per la tradizione, impegno per il presente, progettualità per il futuro.

Così, per quanto riguarda il grande e unico passato della Mostra, vogliamo celebrarlo per quanto esso è vivo, festeggiando i 75 anni di Venezia con il Leone d?oro speciale a Bernardo Bertolucci, e con gli importanti eventi realizzati da Alexander Kluge: due cineasti e intellettuali che hanno fatto la storia del cinema e della nostra manifestazione, e che sono soprattutto maestri del presente.

Per quanto riguarda le edizioni della Mostra da noi realizzate, molto abbiamo cambiato rispetto a solo qualche anno fa. E questo nonostante i limiti logistici e strutturali, il calo generalizzato delle risorse e i cambiamenti del contesto pubblico, in un periodo ricco di novità ma anche di vicissitudini.

Abbiamo continuato a guardare avanti, compiendo importanti passi migliorativi sul piano funzionale, ottimizzando le articolazioni e i percorsi, offrendo una più marcata visibilità a ogni film e regista invitato.

La Mostra oggi è più organizzata, più amata, più autorevole sul piano internazionale: ne sono testimonianza le 51 nomination agli Oscar raggiunte dai film di Venezia nelle scorse tre edizioni, nonché i numerosi premi che hanno favorito la vita artistica e commerciale di moltissime opere, anche esordienti o invitate dalle cinematografie più lontane e meno conosciute.

Un prestigio che si è rafforzato con la continuità di rapporti, la stabilità nel tempo della direzione e dello staff, la progettualità complessiva. Elementi che, insieme alla dimensione di ricerca e di sperimentazione, sono i soli in grado di dare frutti consistenti e duraturi sul medio e lungo periodo.

Ed è la qualità del programma oggi presentato a testimoniare meglio di qualsiasi discorso la conferma della posizione di forza raggiunta da Venezia nel mondo del cinema.

Ma è soprattutto sul futuro strutturale della Mostra, che questa Fondazione ha voluto voltare pagina. Si sta infatti accelerando l?iter per un traguardo storico e ormai improcrastinabile: la realizzazione del nuovo Palazzo del Cinema al Lido. Una sfida di cui questa Fondazione è stata promotrice e parte attiva, fino alla recente firma del protocollo d?intesa fra Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Veneto, Comune di Venezia e Ulss 12, che sta garantendo i passi normativi e finanziari per la sua costruzione, con la nomina già effettuata del commissario straordinario. Un sogno che sta diventando concreto, a cui la Biennale continua a lavorare intensamente per consentire alla Mostra di mantenere e accrescere il suo ruolo, consapevole dello scenario sempre più competitivo in cui si trova.

Ringrazio per questo vivamente, oltre ai rappresentanti degli Enti locali, il Ministro Francesco Rutelli, che non ha mai fatto mancare il sostegno del Governo al progetto del Palazzo e che ha inoltre scelto la prossima Mostra come sede di un dialogo pubblico sul cinema italiano, un incontro che vedrà protagonisti autori, produttori e critici.

Del resto La Biennale e la Mostra si sono caratterizzate in questi anni per la cultura del dialogo, accentuando la loro vocazione al confronto, favorendo un sereno clima di collaborazione fra le diverse realtà del cinema, e ripensando la forma stessa della manifestazione in una direzione dialettica e policentrica. Così è stata la Mostra stessa a esportare selezioni dei propri film italiani in Brasile e in Russia, all?insegna di questa logica d?interscambio. E in tale quadro sono confermati, dopo il successo dell?anno scorso, i panel internazionali di studio: uno sulla diffusione globale dei film della Mostra, e uno sul ?Western all?italiana?, argomento della retrospettiva realizzata con il sostegno di Telecom Progetto Italia, e nuovo cantiere di riproposte e restauri che, per tutto l?ultimo quadriennio, ha rilanciato con successo il recupero del cinema italiano invisibile.
E sono confermate anche le serate di pre-apertura nel centro storico di Venezia – in Campo San Polo – in collaborazione con la città di Venezia, con cui viene attuata anche la storica e apprezzata attività di decentramento delle proiezioni della Mostra fino alla terraferma.

La maggiore e più qualificata attività della Biennale, nonché la stabilità, hanno così generato una rinnovata fiducia nei rapporti con le aziende private, che in particolare per la Mostra del Cinema hanno confermato negli anni le loro partnership, la loro volontà di adesione a veri e propri progetti in comune, più che raddoppiando nel quadriennio del nostro mandato l?entità del loro sostegno.

Per questo quadro nel complesso incoraggiante, e denso di utili premesse per il futuro, desidero ringraziare gli Enti e i rappresentanti del CdA della Biennale, oltre al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il Comune e la Provincia di Venezia, la Regione del Veneto, per il loro contributo dialettico sempre vivo e propositivo, e per le crescenti iniziative di concreto sostegno su singoli progetti.

Ringrazio inoltre tutto il personale e i collaboratori della Biennale, che per la preparazione di questa Mostra, hanno superato con grande passione, professionalità e senso di responsabilità le difficoltà oggettive di un evento complesso come la Mostra.

E ringrazio la stampa nazionale e internazionale, che in questi anni, anche con  le inevitabili polemiche e le critiche da cui abbiamo tratto consiglio e insegnamento, non ha mai distolto l?attenzione dal messaggio culturale dei film e degli autori.

Oggi, prima di passargli la parola affinché Vi illustri il suo attesissimo programma, desidero ringraziare il Direttore Marco Müller, con cui abbiamo condiviso in questi anni una straordinaria avventura, e di cui ho potuto conoscere e apprezzare la competenza e la capacità di pensare in grande. Grazie Marco, per i film che ci hai fatto scoprire e amare.

Sarà il tempo il miglior giudice del nostro lavoro.

Oggi posso solo dire, per quanto mi riguarda, che insieme abbiamo voluto dare, a tutti i costi, una prospettiva solida per garantire alla Biennale e alla Mostra il futuro che loro spetta.